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Quando pensiamo al futuro dell’Europa, le scelte politiche di oggi possono sembrare mere formalità, ma in realtà possono avere ripercussioni enormi. Recentemente, oltre ottanta economisti europei, tra cui tredici italiani, hanno lanciato un grido d’allerta sul pacchetto Omnibus I della Commissione Europea. Queste modifiche, secondo gli esperti, non solo minacciano la leadership dell’UE in materia di sostenibilità, ma potrebbero anche compromettere i diritti umani. È un tema che merita attenzione e dibattito, perché tocca le fondamenta stesse della nostra economia e della nostra società.
Le preoccupazioni degli economisti
Nel loro appello, gli economisti mettono in luce come i tentativi di indebolire normative cruciali come la direttiva sulla due diligence in materia di sostenibilità aziendale (CSDDD) e la direttiva sul reporting di sostenibilità aziendale (CSRD) siano non solo politicamente miopi, ma anche economicamente insostenibili. Queste normative sono progettate per garantire che le aziende operino in modo etico e responsabile, e ogni passo di retrocessione in questo campo potrebbe avere un impatto devastante sulla nostra economia e sull’ambiente. “Rifiutiamo una concezione della concorrenza che accetta l’esternalizzazione dei costi sociali e ambientali”, affermano.
I costi dell’irresponsabilità
È interessante notare che, secondo la dichiarazione congiunta, la collettività e le future generazioni non possono continuare a farsi carico dei costi ecologici e sociali derivanti da pratiche aziendali irresponsabili. Ricordo quando, durante un incontro con un gruppo di giovani imprenditori, emerse chiaramente come molti di loro avessero una profonda consapevolezza riguardo a queste tematiche. La distruzione ambientale ha costi enormi, ben più alti di quanto si possa immaginare. E più tardi ci si rende conto di questo, più difficile sarà riparare i danni già inflitti.
Il legame tra sostenibilità e competitività
Ciò che colpisce di più è la smontazione dell’argomento secondo cui le normative sulla sostenibilità danneggiano la competitività. “Il rallentamento della crescita è dovuto ad altri fattori strutturali e politici”, affermano gli economisti, sottolineando che le politiche salariali inadeguate, la debolezza del modello economico e la carenza di manodopera qualificata sono fattori ben più rilevanti. Personalmente, trovo affascinante come l’innovazione possa prosperare in un ambiente normativo solido. Le aziende che investono nella sostenibilità spesso ottengono un vantaggio competitivo, dimostrando che l’etica e il profitto possono andare di pari passo.
I costi di conformità e i benefici a lungo termine
Ma parliamo anche di costi. Gli economisti ammettono che le regolamentazioni pubbliche comportano dei costi, ma sottolineano che devono essere valutati rispetto ai benefici. I costi di conformità per le grandi aziende nell’attuazione degli obblighi di due diligence sono minimi, rappresentando solo lo 0,009% del fatturato. È un investimento ridotto rispetto ai vantaggi che ne derivano: fiducia degli investitori, coerenza normativa e, soprattutto, un futuro più sostenibile. Come direbbe qualcuno, “chi non risica, non rosica”!
La relazione tra sostenibilità e produttività
Recentemente, l’Istat ha confermato che esiste una forte relazione positiva tra sostenibilità e produttività tra le imprese più impegnate nella tutela dell’ambiente. Questo è un messaggio chiaro per i decision maker: investire nella sostenibilità non è solo un obbligo morale, ma anche una strategia vincente. È come una pianta che, se curata con attenzione, può dare frutti abbondanti. Le aziende che si impegnano oggi a proteggere l’ambiente saranno le stesse che domani guideranno l’economia europea verso una nuova era di prosperità.
Un appello alla responsabilità collettiva
Alla luce di tutto ciò, è fondamentale che la Commissione, il Consiglio e il Parlamento europeo garantiscano un’attuazione tempestiva e ambiziosa della CSDDD e delle altre normative del Green Deal europeo. È un compito arduo, certo, ma è tempo di agire. Non possiamo permetterci di retrocedere, di ignorare le conseguenze delle nostre azioni. La strada verso un futuro sostenibile è lastricata di scelte difficili, ma è una strada che dobbiamo percorrere insieme. Personalmente, spero che le nuove generazioni possano vivere in un mondo migliore, più equo e sostenibile, dove la natura e l’umanità possano prosperare fianco a fianco.