La guerra verde in Europa: cosa sta succedendo a Bruxelles

Non crederai mai a cosa sta succedendo in Europa: le regole verdi sono in pericolo e i politici sono in subbuglio!

Se pensavi che le battaglie politiche in Europa si limitassero a questioni economiche, preparati a rimanere sorpreso! Recentemente, una serie di eventi ha fatto esplodere una vera e propria crisi intorno alle normative verdi. Una situazione che ha visto i legislatori perdere la pazienza e scatenare un dibattito acceso su come proteggere l’ambiente senza compromettere gli interessi economici. Ma cosa sta realmente accadendo? Scopriamolo insieme!

1. La tempesta perfetta: l’addio alla Green Claims Directive

Venerdì scorso, la Commissione Europea ha fatto saltare in aria il dibattito politico dichiarando di voler abrogare una norma poco conosciuta riguardante il greenwashing aziendale. Questa decisione ha colto di sorpresa molti, in quanto il provvedimento avrebbe costretto le aziende a dimostrare le proprie affermazioni ambientali con prove verificabili. Ma perché un provvedimento apparentemente insignificante ha scatenato una reazione così violenta?

La risposta risiede nei mesi di pressione crescente da parte di forze di destra che, approfittando della loro crescente influenza a Bruxelles, hanno iniziato a smantellare le regole verdi. In prima linea in questa battaglia troviamo il Partito Popolare Europeo (PPE), il gruppo più numeroso nel Parlamento europeo. Dall’altra parte, i membri della coalizione centrista, che include i Socialisti e Democratici, il gruppo Renew e i Verdi, hanno visto le loro posizioni erose.

Due giorni prima dell’annuncio della Commissione, il PPE aveva già inviato una lettera chiedendo la cancellazione della norma. E così, senza troppe resistenze, la Commissione ha ceduto, alimentando la percezione che il PPE stesse esercitando un controllo non solo sul Parlamento, ma anche sulla Commissione stessa. Questo ha innescato una reazione a catena di indignazione da parte dei gruppi centrali, che si sentono sempre più marginalizzati.

2. La frustrazione crescente: un clima di crisi istituzionale

Valérie Hayer, presidente del gruppo Renew Europe, ha avvertito che siamo sull’orlo di una crisi istituzionale. Tutto ciò è frutto di mesi di tentativi infruttuosi di influenzare le politiche di Bruxelles. La frustrazione ha radici profonde, risalenti all’inizio del mandato del Green Deal europeo, un ambizioso pacchetto di riforme ambientali lanciato da Ursula von der Leyen nel 2019, ai tempi della massima popolarità di Greta Thunberg.

Il Green Deal ha ricevuto ampio consenso trasversale, ma l’invasione russa dell’Ucraina e le proteste degli agricoltori contro le regole verdi hanno cambiato le carte in tavola. Con le elezioni europee all’orizzonte, il PPE ha deciso di posizionarsi come il partito dei contadini, promettendo di difendere l’economia rurale dalle eccessive imposizioni ambientali.

Il primo obiettivo del PPE è stato la Nature Restoration Law, mirata a ripristinare la biodiversità in Europa. Sebbene abbiano ottenuto di attenuare il provvedimento, sono riusciti a far cadere altre regole sui pesticidi, mostrando chiaramente la loro capacità di influenzare le normative ambientali.

3. Il futuro verde in bilico: cosa ci aspetta?

Le elezioni europee di giugno hanno portato a un Parlamento più orientato a destra, in cui il PPE ha trovato alleati tra i gruppi di estrema destra. Questa nuova alleanza ha dato vita a una serie di tentativi di smantellare ulteriori normative anti-deforestazione e di semplificare regolamenti ambientali, spingendo sempre più in là il confine delle concessioni alle lobby industriali.

La Commissione, sotto pressione, ha iniziato a cedere su fronti cruciali, come le normative sulle emissioni dei veicoli e l’uso di crediti di carbonio esteri per rispettare gli obiettivi climatici. Queste decisioni hanno suscitato forti critiche da parte dei Verdi e dei Socialisti, che si sentono sempre più esclusi dai processi decisionali.

Il panorama politico europeo è in continua evoluzione e la tensione tra sviluppo economico e protezione ambientale è più viva che mai. Cosa significa tutto questo per il futuro delle politiche verdi in Europa? Riusciranno i partiti progressisti a riprendersi e a far valere le loro ragioni, o il PPE dominerà la scena? Solo il tempo potrà dircelo, ma la lotta è destinata a continuare.

Scritto da AiAdhubMedia

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