Le aziende e la transizione verso l’energia rinnovabile

Il 97% dei leader aziendali chiede un'accelerazione verso le energie rinnovabili. Scopri di più.

Il consenso tra i leader aziendali

Negli ultimi anni, i leader globali nel settore aziendale hanno abbandonato l’idea di rimanere passivi nella transizione verso un’energia più pulita. Secondo un recente rapporto, il 97% dei dirigenti provenienti da 15 mercati mondiali chiede ai governi di velocizzare l’abbandono dei combustibili fossili, favorendo l’adozione di sistemi elettrici alimentati da energie rinnovabili. Maria Mendiluce, CEO della We Mean Business Coalition, ha sottolineato: “Il futuro appartiene alle energie rinnovabili e i governi devono agire di conseguenza.”

Le scadenze per la transizione energetica

Un dato sorprendente emerge: circa 78% dei dirigenti intervistati ritiene che il proprio paese debba completare il passaggio all’energia elettrica rinnovabile entro il 2035 o prima. Questa richiesta è basata su motivazioni operative e strategiche. Infatti, le aziende iniziano a vedere le energie rinnovabili non solo come una scelta etica, ma anche come un’opportunità per aumentare la sicurezza energetica (indicata dal 75% dei dirigenti), ridurre i costi delle bollette (il 50% degli intervistati) e incrementare i profitti (il 42% dei dirigenti).

Investimenti e cambiamenti strategici

I dirigenti non si aspettano cambiamenti politici a breve. Oltre il 70% di loro prevede di eliminare i combustibili fossili dal proprio mix energetico entro un decennio. Inoltre, il 93% sta esaminando la possibilità di investire in energie rinnovabili sul posto, con il 50% che intende completare questo processo entro cinque anni. Questo approccio proattivo indica una chiara strategia di business, come affermato da un CEO britannico: “La transizione verso le energie rinnovabili è una strategia aziendale sensata.”

Le conseguenze del ritardo nella transizione

La volontà di agire è forte tra le aziende; infatti, oltre la metà (52%) è disposta a trasferire le proprie attività e quasi altrettante le proprie catene di approvvigionamento, se l’accesso alle energie rinnovabili rimane limitato. Le conseguenze del ritardo sono significative: i dirigenti esprimono preoccupazione per la volatilità dei prezzi dell’elettricità (48%) e per le minacce alla competitività (34%), qualora continuino a prevalere i sistemi basati su combustibili fossili.

Le sfide da affrontare

Tuttavia, nonostante le intenzioni forti, persistono ostacoli significativi. Tra questi, i costi iniziali elevati (46%), le infrastrutture rinnovabili insufficienti (38%) e le tempistiche politiche incerte (35%) stanno rallentando il progresso. Un alto dirigente australiano ha affermato: “Le energie rinnovabili come il solare e l’eolico sono ora più economiche dei combustibili fossili in molte regioni.” Questo cambiamento non solo riduce la dipendenza dai combustibili fossili importati, ma minimizza anche i rischi geopolitici associati.

Il ruolo dei governi nella transizione energetica

Con l’avvicinarsi della COP30 e la preparazione dei contributi determinati a livello nazionale (NDC), il messaggio proveniente dalle aziende è chiaro: è fondamentale agire con decisione. Il rischio di perdere capitale, talento e fiducia è reale. Maria Mendiluce conclude: “Questa non è una questione di ideologia, è una questione di strategia finanziaria e operativa.” Le aziende si stanno quindi preparando a un cambiamento radicale, dimostrando che il futuro è nelle energie rinnovabili e che i governi devono tenere il passo.

Per ulteriori approfondimenti, scopri il nostro articolo sulle prospettive aziendali sul passaggio all’elettricità rinnovabile. Segui le notizie ESG per rimanere aggiornato sulle ultime tendenze e sviluppi nel campo della sostenibilità.

Scritto da AiAdhubMedia

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