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Negli ultimi anni, l’integrazione dei fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) si è rivelata una caratteristica fondamentale degli investimenti in private equity e private debt. Questa evoluzione ha profondamente trasformato il modo in cui vengono effettuate le operazioni, condotte le due diligence e create le opportunità di valore. I leader del settore si trovano ad affrontare la sfida di bilanciare le considerazioni ESG con la necessità di garantire ritorni elevati, un processo che mette in luce sia opportunità che tensioni.
Il dibattito sugli ESG nel private equity
Durante un vivace tavolo rotondo tenutosi a Londra, esperti del settore hanno discusso le implicazioni dell’approccio ESG sugli investimenti. Mark Corbidge, CEO e fondatore di Abbeydale Partners, ha sottolineato che l’enfasi sulla sostenibilità si è evoluta nel tempo, affermando che gli ESG non sono più semplici fattori d’investimento, ma sono diventati un motore significativo per la ricerca di affari. “C’è una corsa per acquistare qualsiasi cosa abbia una connotazione ESG, per dimostrare ai nostri limited partners che stiamo rispettando questi criteri”, ha dichiarato.
Un esempio citato da Corbidge è stata la vendita di Adler and Allan, un’azienda di servizi ambientali, a Goldman Sachs, che ha fruttato oltre 4,4 volte il valore in dollari, evidenziando l’interesse crescente per gli asset sostenibili. Questo dimostra come le aziende che abbracciano i valori ESG possano vedere un incremento significativo nella loro valutazione.
Il ruolo degli investitori e la sostenibilità post-acquisizione
Steven Tredget, partner di Oakley Capital, ha enfatizzato l’importanza di migliorare la sostenibilità dopo l’acquisizione. “I nostri limited partners non chiedono esplicitamente credenziali ESG; vogliono sapere come miglioreremo la sostenibilità durante la nostra gestione.” Tredget ha ribadito che la sostenibilità non ostacola i ritorni; al contrario, contribuisce a ridurre i costi, mitigare i rischi e costruire la resilienza aziendale, portando a risultati positivi sul lungo termine.
Ha paragonato l’importanza degli ESG alla rivoluzione digitale di un decennio fa, affermando che un’azienda non sostenibile rischia di diventare obsoleta nel contesto attuale. Tuttavia, il settore deve ancora affrontare dibattiti politici che spesso travisano l’impatto degli ESG sulla redditività.
Divergenze regionali e approcci al settore privato
Guy Hume, managing director di Private Capital Advisory presso Raymond James, ha messo in evidenza le variazioni regionali nelle priorità ESG. “In Nord America, storicamente, l’attenzione è stata rivolta più ai fattori sociali come diversità e inclusione, mentre in Europa ci si concentra maggiormente sui problemi ambientali. Per i limited partners europei, se un gestore non è almeno a un livello SFDR Articolo 8, potrebbe essere escluso.”
Hume ha inoltre notato che il settore della ricchezza privata approccia gli ESG in modo differente. “I family office tendono a dare priorità a un forte impatto ESG, mentre gli investitori retail si concentrano più su brand e performance.” Questa divergenza di approcci potrebbe influenzare le strategie di investimento future.
Opportunità e sfide degli ESG nel mercato privato
Il consenso tra gli esperti è che gli ESG rappresentano un meccanismo per la creazione di valore. “I mercati privati sono unici nel loro posizionamento per guidare iniziative ESG, a differenza dei mercati pubblici dove influenzare costi e strategie è complesso”, ha affermato Bartram. Usare una lente ESG durante la due diligence è spesso visto come una pratica di buon investimento. Ignorare i fattori ESG può comportare un fallimento nell’assessment di rischi e opportunità critiche che impattano sulla creazione di valore e sul prezzo di uscita finale.
Tuttavia, nonostante l’accento crescente posto sugli ESG, le sfide persistono, in particolare le difficoltà di reporting che si rivelano significative nei mercati privati. David Genn, CEO di un provider tecnologico per piattaforme di investimento, ha osservato che misurare quantitativamente gli ESG è complesso. Nonostante siano emersi startup per affrontare questo problema, la questione è ancora lontana dall’essere risolta.
La democratizzazione dei mercati privati
Un tema caldo è la democratizzazione dei mercati privati, che mira a aumentare l’accesso a fondi di investimento anche per gli investitori retail. Questo cambiamento sta trasformando il panorama degli investimenti, offrendo opportunità storicamente riservate solo ai grandi investitori istituzionali. Tuttavia, ciò solleva interrogativi su come questa apertura influenzerà i gestori di fondi e gli investitori.
Il potenziale in questo segmento è enorme, ma l’educazione degli investitori rimane una sfida cruciale. Anche se i fondi semi-liquid rendono i mercati privati più accessibili, non possono essere considerati equivalenti ai fondi comuni, data la loro diversa liquidità. I gestori devono navigare in regolamenti complessi e garantire che gli investitori siano ben informati per evitare decisioni di investimento poco illuminate. La disparità di percezione dei mercati privati tra gli Stati Uniti e l’Europa è evidente, con gli investitori statunitensi che tendono a celebrare le opportunità nei mercati privati, mentre in Europa è presente un approccio più cauto.
Conclusione sul futuro degli ESG e dei mercati privati
Con l’evoluzione di strutture e strategie di investimento, il futuro del private equity e del private debt si preannuncia ricco di opportunità per chi saprà adattarsi. La crescente integrazione degli ESG non è solo una questione di conformità, ma si sta trasformando in un vantaggio strategico. In questo contesto, le aziende che sapranno allineare i loro obiettivi di sostenibilità con quelli di redditività avranno un vantaggio competitivo significativo, contribuendo a costruire un’economia più resiliente e sostenibile.