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Un nuovo inizio per l’intergruppo europeo
Negli spazi istituzionali di Strasburgo, si è spesso affermato che l’Unione Europea progredisce grazie alla forza delle idee che superano le divisioni. Il 13 maggio segnerà l’inizio ufficiale di una piattaforma parlamentare unica: l’intergruppo dedicato agli investimenti a lungo termine. Questo forum, che rappresenta un diretto successore del circolo inaugurato nel 2014, è guidato dall’eurodeputato Thomas Pellerin-Carlin e sostenuto dalla Caisse des Dépôts. Si propone di continuare un dialogo tra finanzieri pubblici, imprese, accademici e società civile, tutti uniti da una domanda fondamentale: come possiamo coltivare oggi il capitale che prospererà domani?
Unione oltre le divisioni politiche
La composizione della presidenza dell’intergruppo rappresenta un passo significativo oltre i confini partitici. Accanto a Thomas Pellerin-Carlin, proveniente dalla sinistra socialdemocratica, troviamo il liberalismo di Pascal Canfin e Stine Bosse, mentre il rigore conservatore di Isabel Benjumea e Dirk Gotink completa il quadro, affiancato dalla socialdemocratica Annalisa Corrado. Questa alchimia, già forte con oltre cinquanta membri, riflette la convinzione che le sfide legate alla transizione climatica, alla reindustrializzazione verde, all’autonomia strategica e alla coesione territoriale richiedano soluzioni basate su un capitale paziente, capace di abbracciare orizzonti di venti o trent’anni.
Investimenti sostenibili e il futuro dell’Europa
Uno dei temi caldi riguarda la revisione del Pacte de Stabilité et de Croissance. Si sta discutendo l’idea di una “regola d’oro” che consenta di indebitarsi quando i fondi vengono impiegati per beni futuri. Molti economisti vedono in questo un’opportunità per allineare l’Europa con la logica degli investimenti verdi, come previsto nei piani di recupero nazionali. Inoltre, la reindustrializzazione dell’Unione deve avvenire senza cadere nella competizione tra sussidi. L’intergruppo si prefigge di redigere garanzie per evitare che la politica industriale diventi una semplice corsa agli aiuti statali, puntando invece su veicoli comuni che associano capitale pubblico e risparmi privati, come l’iniziativa InvestEU.
La necessità di una tassazione sostenibile
Un altro aspetto cruciale è la riforma della tassazione sostenibile. La futura etichetta della Taxonomy e la questione urgente dell’armonizzazione delle norme ESG peseranno sulla capacità degli investitori di indirizzare miliardi verso l’idrogeno rinnovabile, la ristrutturazione energetica o le tecnologie a basse emissioni di carbonio. L’intergruppo aspira a diventare l’arena in cui banchieri, ONG e industriali possano accordarsi per evitare divergenze normative che erigano tariffe invisibili e aumentino il costo del capitale europeo.
Poiché nessuno sforzo a lungo termine può permettersi di ignorare un contratto sociale, la piattaforma accoglierà fondazioni, think tank, sindacati e associazioni ambientaliste. Intende così aprire la porta a chi si occupa di sensibilizzare sulle disuguaglianze nella distribuzione degli investimenti tra grandi centri metropolitani e aree rurali. L’aspetto “impatto” – misurazione dei benefici sociali, trasparenza, responsabilità – sarà oggetto di audizioni pubbliche regolari, invitando i più scettici a confrontarsi con i finanziatori riguardo le realtà sul campo.
Investire nel futuro
In un momento in cui guerre e inflazione oscurano l’orizzonte, scommettere sul lungo termine può sembrare un lusso. Eppure, è l’opposto: una rara medicina capace di instillare fiducia, pacificare l’economia e dare forma al Green Deal. Gli investimenti a lungo termine rilanciano l’idea fondante di un’Europa che costruisce. Con la rinascita di questo intergruppo, il Parlamento sta modellando uno spazio in cui la parola politica, la conoscenza accademica e il potere finanziario possano, insieme, trovare le strade verso una prosperità che non sacrifica il clima, la coesione o le generazioni future. Ora resta da trasformare la promessa in leggi, bilanci e progetti tangibili. Il 13 maggio, nell’emiciclo, potrebbe risuonare il primo battito di questo futuro a lungo termine che il continente richiede.