Salvaguardia delle tartarughe marine: il progetto Life Turtlenest

Il progetto Life Turtlenest mira a tutelare le tartarughe marine attraverso buone pratiche di gestione delle spiagge.

Il 2023 rappresenta un anno di svolta per la nidificazione delle tartarughe marine lungo le coste del Lazio, con un record di deposizioni che fa ben sperare. Le amministrazioni locali, consapevoli dell’importanza di questo fenomeno, stanno attivando iniziative per proteggere la Caretta caretta, una specie che, nonostante il suo fascino, affronta sfide enormi. La Commissione Europea ha finanziato il progetto Life Turtlenest, un’iniziativa che coinvolge vari attori in tre paesi, con Legambiente come capofila in Italia. Questo progetto non si limita a monitorare le nidificazioni, ma promuove anche buone pratiche per garantire un ambiente sicuro per le tartarughe.

Un anno record per le nidificazioni delle tartarughe marine

Nel 2023, sono state registrate in Italia ben 444 deposizioni di uova, un numero che rappresenta un incremento notevole rispetto all’anno precedente. Questo aumento è attribuibile a diverse cause, tra cui il riscaldamento delle acque, che ha reso le nostre coste più appetibili per queste creature. Tuttavia, la realtà è che solo un esemplare su mille riesce a raggiungere l’età riproduttiva, che per la Caretta caretta si attesta tra i 20 e i 25 anni. È fondamentale, quindi, che le iniziative di tutela non si limitino al monitoraggio delle nidificazioni, ma comprendano anche misure concrete per garantire la sopravvivenza dei piccoli dopo la schiusa.

Il progetto Life Turtlenest e le sue buone pratiche

Il progetto Life Turtlenest si propone di creare un quadro di collaborazione tra le amministrazioni locali e le attività balneari per proteggere i nidi delle tartarughe. Durante una recente commissione ambiente a Roma, Stefano Di Marco ha illustrato le modalità attraverso cui si intende realizzare questo obiettivo. Le buone pratiche suggerite includono la sistemazione degli ombrelloni in modo da non ostacolare il percorso delle tartarughe e l’adozione di metodi di pulizia delle spiagge che rispettino i periodi di deposizione. È essenziale, ad esempio, ridurre l’illuminazione artificiale nelle ore notturne, poiché può disorientare i piccoli tartarughini che, dopo la schiusa, tendono a seguire la luce verso il mare.

Impatto delle attività economiche sulla nidificazione

La coesistenza tra attività economiche e protezione ambientale è una delle sfide più significative del nostro tempo. Le spiagge italiane, affollate nei mesi estivi, devono trovare un equilibrio tra la fruizione turistica e la salvaguardia delle specie marine. Le amministrazioni locali, insieme a Legambiente, stanno lavorando per sensibilizzare i gestori degli stabilimenti balneari, suggerendo pratiche che possano minimizzare l’impatto delle attività umane sulla nidificazione delle tartarughe. Queste iniziative non solo beneficiano la fauna marina, ma possono anche rappresentare un’opportunità per promuovere un turismo più sostenibile e responsabile.

La reazione della comunità e la giornata mondiale delle tartarughe marine

Il progetto Life Turtlenest ha già suscitato un notevole interesse tra la popolazione, come dimostrano i murales dedicati alle tartarughe che stanno spuntando in diverse zone. La comunità sembra pronta a supportare le iniziative di tutela, e la Commissione Ambiente, presieduta da Giammarco Palmieri, ha espresso un chiaro favore per l’adozione di un protocollo d’intesa che promuova la salvaguardia delle tartarughe marine. Sebbene l’accordo non possa essere firmato in occasione della giornata mondiale delle tartarughe marine, che si celebra il 16 giugno, ci sono margini per rendere Roma un comune amico delle tartarughe, un riconoscimento prestigioso che potrebbe portare a una maggiore consapevolezza e azione collettiva.

Scritto da AiAdhubMedia

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