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Le recenti evoluzioni nel campo della sostenibilità stanno scuotendo il panorama imprenditoriale europeo. Con l’adozione di nuovi standard informativi da parte della Commissione Europea, le aziende si trovano a dover affrontare sfide e opportunità mai viste prima. Non si tratta solo di normative; è una vera e propria rivoluzione nel modo in cui le imprese devono pensare e operare in un contesto sempre più orientato alla sostenibilità. E chi non sarebbe curioso di capire come tutto ciò influirà sul modo di fare business?
Il contesto normativo europeo
Il 31 luglio 2023 ha segnato un punto di svolta, con l’introduzione di standard informativi sulla rendicontazione delle aziende in materia di sostenibilità. Questi standard, elaborati dall’Efrag (European Financial Reporting Advisory Group), si applicano a tutte le grandi imprese e a quelle quotate, escluse le microimprese. La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), in vigore dal gennaio 2023, obbliga le aziende a divulgare informazioni relative ai rischi e alle opportunità legate a questioni sociali e ambientali. Insomma, è un invito a fare i conti con il proprio impatto sulla società e sull’ambiente, un passo che molti potrebbero considerare inevitabile ma che, per altri, rappresenta una vera e propria sfida.
Il confronto con gli standard internazionali
Nel frattempo, gli IFRS S1 e S2, sviluppati dall’International Financial Reporting Standards Foundation, si pongono come un’alternativa internazionale. Mentre gli standard europei (ESRS) si concentrano su una visione di “doppia materialità” – che considera sia l’impatto delle aziende sulle persone che sull’ambiente – gli IFRS si focalizzano maggiormente su aspetti che possono influenzare la redditività aziendale. Questo porta a una divergenza importante nel modo in cui le aziende devono prepararsi e rispondere a queste normative. Personalmente, trovo affascinante osservare come le aziende si adatteranno a queste differenze. Sarà un test di resilienza, non c’è dubbio.
Le preoccupazioni delle aziende
Ma perché tutto questo suscita preoccupazioni tra le aziende? Marcello Bianchi, vice presidente di Assonime, ha sottolineato che la forza giuridica è la chiave della questione. Gli standard europei sono obbligatori per le aziende, mentre gli IFRS sono adottati su base volontaria. Questo squilibrio temporale e normativo può creare confusione e potenziali costi aggiuntivi per le aziende. Ed è qui che si crea un dilemma: come possono le aziende pianificare strategicamente e operativamente in un contesto normativo così frammentato? Ricordo quando un amico imprenditore mi raccontò delle sue preoccupazioni riguardo all’impatto delle normative sulla sua attività. La sua frustrazione era palpabile.
Le conseguenze della divergenza normativa
Le differenze tra gli standard europei e internazionali possono portare a un fenomeno preoccupante: la migrazione delle aziende verso giurisdizioni con normative meno restrittive. Bianchi ha messo in guardia su questo rischio, evidenziando che alcune aziende, in cerca di maggiore flessibilità, potrebbero decidere di spostare le loro operazioni in aree geografiche più accoglienti. Questo non è solo un problema per le aziende, ma ha anche ripercussioni per gli investitori, in particolare per le banche, che potrebbero trovarsi a dover riconsiderare le loro strategie di finanziamento. Come molti sanno, il mondo degli affari è in continua evoluzione, e la sostenibilità è solo uno degli aspetti su cui le aziende devono riflettere.
La necessità di convergenza
Per affrontare queste sfide, è fondamentale una maggiore armonizzazione tra gli standard europei e internazionali. La soluzione potrebbe risiedere nella gradualità dell’adozione degli ESRS e nell’accelerazione della produzione degli standard da parte dell’IFRS. Assonime e altre associazioni stanno lavorando attivamente per promuovere questa convergenza, e si prevede che la CSRD verrà modificata per ritardare lo sviluppo di circa 40 standard settoriali ESRS. Questo potrebbe rappresentare un passo importante verso un quadro normativo più coerente e meno gravoso per le aziende.
Una riflessione sul futuro
In un mondo sempre più interconnesso, dove le sfide ambientali e sociali sono sempre più urgenti, le normative sulla sostenibilità non possono essere ignorate. Le aziende devono adattarsi, e il cambiamento non è mai facile. Ma, d’altronde, è proprio attraverso le sfide che spesso si trovano le opportunità più grandi. Non è un caso che molte delle innovazioni più significative siano nate in tempi di crisi. Sarà interessante vedere come le aziende europee risponderanno a questo nuovo capitolo della loro storia.