Coca-Cola cambia le sue pratiche di etichettatura per la sostenibilità

Scopri come Coca-Cola sta cambiando le sue pratiche per evitare accuse di greenwashing.

Coca-Cola e il cambiamento delle etichette

Recentemente, la Commissione Europea ha annunciato un importante passo avanti nella lotta contro il greenwashing: Coca-Cola ha accettato di modificare alcune delle sue pratiche di etichettatura. Questa decisione arriva dopo una denuncia presentata da BEUC, insieme ad altre organizzazioni, riguardo a pratiche commerciali ingannevoli. L’adeguamento di Coca-Cola rappresenta un primo impegno significativo dall’inizio di questa controversia e riflette una crescente pressione per una maggiore trasparenza nel settore.

Le problematiche ancora aperte

Nonostante il benvenuto cambiamento, restano alcuni aspetti critici da affrontare. BEUC ha sottolineato che ci sono questioni irrisolte legate alle affermazioni di riciclaggio e alla loro interpretazione. Le organizzazioni chiedono alle autorità di continuare a monitorare non solo Coca-Cola, ma anche altre aziende come Danone e Nestlé, che sono state menzionate nelle denunce per pratiche simili. È cruciale che i consumatori non siano più ingannati da affermazioni fuorvianti riguardo al riciclaggio dei materiali.

Chiarezza sulle affermazioni di riciclaggio

Coca-Cola ha dichiarato di chiarire che le affermazioni di «100%» di riciclaggio si riferiscono solo al corpo della bottiglia e non ad altri componenti come tappi e etichette. Inoltre, l’azienda ha promesso di non dare l’impressione di un ciclo di riciclaggio chiuso. Le organizzazioni di consumatori seguiranno attentamente l’implementazione di queste modifiche per garantire che siano realmente attuate.

Le parole di Agustín Reyna

Agustín Reyna, Direttore Generale di BEUC, ha commentato: «È una buona notizia che Coca-Cola abbia ascoltato le richieste dei consumatori. Tuttavia, se queste affermazioni vengono scritte in caratteri piccoli, il dato del ‘100%’ continuerà a dare l’idea che acquistare bottiglie di plastica non abbia impatti negativi sull’ambiente. È evidente che non raggiungeremo mai un tasso di riciclaggio del 100%. Dichiarare che una bottiglia è completamente riciclata o riciclabile è fuorviante e deve cessare.»

Contesto della denuncia

Nel novembre 2023, BEUC e le organizzazioni membri di 13 paesi hanno presentato una denuncia alle autorità europee sui consumatori riguardante affermazioni commerciali ingannevoli sulla riciclabilità dei loro prodotti da parte di importanti produttori di bottiglie d’acqua. Questa azione è stata coordinata dalle autorità nazionali di protezione dei consumatori in Ungheria e Svezia, sottolineando la necessità di conformità alle normative europee sulle pratiche commerciali leali.

Affidabilità delle affermazioni commerciali

Le affermazioni problematiche identificate comprendono:

  • “100% riciclabile”: Questo termine ambiguo dipende da vari fattori, come l’infrastruttura disponibile per la raccolta dei materiali e l’efficacia del processo di smistamento.
  • “100% riciclato”: I tappi delle bottiglie non possono essere realizzati con materiali riciclati secondo la legge dell’UE e anche le etichette raramente sono fatte di materiali riciclati.
  • Uso di immagini ecologiche: L’uso di loghi verdi o immagini naturali può dare l’idea falsa di neutralità ambientale.

Secondo le stime, il tasso di riciclaggio delle bottiglie PET nell’UE si attesta solo attorno al 55%, con la possibilità di essere riutilizzate come bottiglie di circa il 30%.

Il futuro della sostenibilità

La questione del greenwashing è sempre più centrale nel dibattito pubblico e tra i consumatori. Le aziende, inclusa Coca-Cola, devono affrontare sfide significative nel comunicare in modo trasparente le proprie pratiche di sostenibilità. La speranza è che questo cambiamento possa portare a una maggiore responsabilità e consapevolezza nel settore, incoraggiando altre aziende a seguire l’esempio e a migliorare le loro pratiche ambientali.

Scritto da AiAdhubMedia

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