Argomenti trattati
Il Festival dello Sviluppo Sostenibile 2025 ha rappresentato non solo un evento di grande rilevanza, ma anche un simbolo di mobilitazione collettiva attorno al tema della sostenibilità. Conclusosi il 23 maggio, l’evento ha visto una partecipazione significativa da parte di cittadini, imprese e istituzioni, tutti uniti dalla volontà di promuovere un cambiamento nel modello di sviluppo attuale. La manifestazione si è svolta presso l’Aula dei Gruppi parlamentari della Camera dei Deputati, con un focus particolare sull’Agenda 2030 e gli Accordi di Parigi.
Una partecipazione attiva per la sostenibilità
Il Festival ha messo in luce l’importanza di una collaborazione strutturale tra i vari attori della società, evidenziata anche dalle parole di Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera. “Solo lavorando insieme possiamo trasformare i principi della sostenibilità in azioni concrete”, ha affermato, sottolineando come la finanza sostenibile, l’innovazione tecnologica e la partecipazione civica siano tre leve fondamentali per accelerare la transizione verso un futuro più sostenibile.
Luigi Contu, direttore dell’Ansa, ha ricordato il ruolo cruciale dei media nel raccontare e documentare questi eventi, sottolineando come l’informazione possa far emergere nuove possibilità e opportunità. La partecipazione di oltre 1.300 eventi, sia in presenza che online, ha dimostrato che la sostenibilità non è solo una parola d’ordine, ma una vera e propria necessità per il progresso della nostra società.
Numeri e progressi: un quadro complesso
Marcella Mallen, presidente dell’ASviS, ha tracciato un bilancio di questa edizione del Festival, paragonandola a una maratona di 17 giorni, in linea con i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Nonostante il contesto internazionale difficile, l’affluenza e l’interesse mostrati dai partecipanti sono stati incoraggianti. Tuttavia, Mallen ha avvertito che i progressi in termini di sostenibilità sono ancora insufficienti, con la crisi climatica che continua a progredire e le disuguaglianze che si ampliano.
Secondo Amina Mohammed, vicesegretaria generale delle Nazioni Unite, solo il 35% degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile è attualmente in linea con le aspettative, ma ci sono segnali di speranza, come l’abbandono progressivo dei combustibili fossili e la diminuzione della povertà. La solidarietà globale è fondamentale, e il Festival ha dimostrato la forza di unire le persone per un obiettivo comune.
Politiche e sfide future
Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha evidenziato l’importanza di un intervento concreto per garantire un futuro migliore alle generazioni che verranno. Ha parlato della necessità di una pianificazione realistica delle politiche ambientali, evitando retoriche che non si traducono in azioni tangibili. Le opposizioni locali a progetti di energia rinnovabile, come il fotovoltaico e l’eolico, sono un esempio delle sfide da affrontare. La necessità di trovare un equilibrio tra sviluppo sostenibile e tutela del paesaggio è stata ribadita anche in sede governativa.
Giulio Lo Iacono, segretario generale dell’ASviS, ha richiamato l’attenzione sull’importanza di rendicontare i progressi. Le aziende devono comprendere che la sostenibilità non è in conflitto con la competitività, ma anzi, può rappresentare una leva per il successo. L’Italia, tuttavia, deve ancora trovare una direzione chiara verso uno sviluppo sostenibile, con politiche che non siano contraddittorie.
Un futuro inclusivo e sostenibile
Chiara Braga, capogruppo del PD alla Camera, ha sottolineato che, nonostante i cambiamenti significativi avvenuti negli ultimi anni, è fondamentale mantenere un impegno costante nella lotta contro i cambiamenti climatici. La decarbonizzazione deve essere vista come un’opportunità per garantire sicurezza, indipendenza energetica e crescita sostenibile per l’Europa. Le criticità attuali nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) devono essere affrontate con serietà, affinché diventino realtà concrete.
Il Festival ha rappresentato un momento di confronto e riflessione, ma anche un’opportunità per rilanciare l’impegno collettivo verso un futuro più giusto e rispettoso dell’ambiente. La partecipazione di figure come Teresa Ribera, vicepresidente della Commissione europea, ha ribadito la necessità di un’azione coordinata e condivisa, per evitare di fare passi indietro e garantire che l’Europa rimanga un attore credibile sulla scena globale.
La voce della società civile e l’ispirazione per il cambiamento
Il cardinale Fabio Baggio ha richiamato l’attenzione sull’importanza della responsabilità individuale e collettiva nel proteggere questo pianeta che chiamiamo casa. Citando Papa Francesco, ha parlato di una necessaria conversione e non solo di una transizione, sottolineando che ognuno di noi ha un ruolo da svolgere. La formazione ecologica, la cura per le risorse e il rispetto per la natura sono elementi fondamentali per ispirare un cambiamento reale.
Il Festival ha così rappresentato un momento di riflessione, ma anche di azione. L’impegno per un futuro più sostenibile deve essere un obiettivo condiviso. Le parole di Pierluigi Stefanini, presidente dell’ASviS, hanno sottolineato che è inaccettabile che il patrimonio di generosità e creatività non trovi un dialogo proficuo con le istituzioni. L’Agenda 2030 deve essere vista come un’opportunità, non come un vincolo, coinvolgendo tutti: dai cittadini alle istituzioni, dalle università alle imprese.
Continua il dibattito sulla sostenibilità
In attesa di futuri sviluppi, i “dintorni del Festival” continuano a vivere con centinaia di iniziative che si protrarranno fino al 31 maggio. Eventi come il concerto per l’Africa Day, che celebra la musica e la cultura africana, dimostrano come la sostenibilità e l’impegno sociale siano temi trasversali che uniscono le persone, oltre le differenze culturali e geografiche. È solo attraverso la condivisione e la cooperazione che potremo affrontare le sfide del futuro e costruire un mondo migliore per le generazioni a venire.