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ESG come simbolo di resistenza
Negli ultimi anni, l’impegno verso le pratiche ESG (Environmental, Social, Governance) è emerso come una forma silenziosa di resistenza contro le crescenti critiche nei confronti della sostenibilità e della diversità. Mentre alcune aziende si sono affrettate a distaccarsi dai requisiti ESG e DEI (Diversity, Equity, Inclusion), la maggior parte ha scelto di mantenere salda la propria posizione. Queste organizzazioni riconoscono che l’impegno verso pratiche sostenibili non è solo una questione di valori, ma rappresenta anche una strategia commerciale solida. L’adozione delle pratiche ESG è quindi vista come un’opportunità per affrontare le sfide attuali e future nel mondo degli affari.
India: ESG come motore di innovazione e crescita
In India, conversazioni con importanti organizzazioni, come il Center for Study of Science, Technology and Policy e la Confederation of Indian Industry, hanno rivelato un cambiamento di mentalità significativo. Le normative ESG sono considerate come un passaggio fondamentale verso la prosperità nazionale e l’innovazione. Con una riserva di talenti quasi illimitata e una forte motivazione collettiva, l’India sta integrando le pratiche ESG nel proprio modello economico. A differenza di alcune regioni d’Europa, dove le normative ESG possono apparire burocratiche, i leader indiani le vedono come essenziali per sbloccare nuove opportunità di business.
Semplificazione dei dati ESG per sinergie globali
Nell’Unione Europea, cresce la spinta verso la semplificazione e la standardizzazione dei requisiti di reporting CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive). Mentre alcuni vedono questo sviluppo con preoccupazione, in Nordic Impact Lab lo consideriamo un passo positivo. Dalle nostre conversazioni con partner in India e in Africa, è evidente che le realtà dei mercati emergenti sono molto più diversificate rispetto a quelle europee. La semplificazione, se attuata con attenzione, potrebbe generare le sinergie necessarie per allineare i criteri di sostenibilità lungo le catene del valore globali, facilitando così una transizione più uniforme verso pratiche sostenibili.
La regolamentazione accelera l’adozione delle pratiche ESG
Contrariamente alle speculazioni riguardo alla fatica normativa, l’osservazione sul campo suggerisce il contrario. Con l’introduzione dell’Omnibus dell’UE, grandi aziende e banche non si stanno ritirando dalle pratiche ESG; al contrario, stanno intensificando i loro sforzi. Entro il terzo trimestre del 2025, ci aspettiamo un’ondata di nuove iniziative da parte di istituzioni finanziarie e leader aziendali, mirate a supportare la preparazione delle catene di valore e l’integrazione dei dati ESG. L’implementazione non sta rallentando; al contrario, sta guadagnando in sofisticazione e portata.
Le PMI apprendono a comunicare in CSRD
Un sviluppo molto incoraggiante che stiamo osservando in Danimarca è la rapidità con cui le piccole e medie imprese (PMI) stanno abbracciando le opportunità racchiuse nel CSRD. Queste aziende più piccole stanno sempre più riconoscendo che le pratiche ESG possono fungere da strumento strategico per aumentare la visibilità, ottenere finanziamenti e acquisire un vantaggio competitivo. Contestualmente, molte PMI stanno iniziando a porre domande più sfumate sulle pratiche ESG, un trend che continuerà a crescere. Questo dimostra l’importanza della tassonomia dell’UE come catalizzatore per una transizione verde significativa in tutto l’ecosistema imprenditoriale.