Argomenti trattati
Ci troviamo in un momento cruciale per il futuro dell’aviazione. Le promesse di ridurre le emissioni di anidride carbonica (CO2) entro il 2050 si scontrano con una realtà che spesso sembra più una facciata che una vera soluzione. La questione della decarbonizzazione non è solo tecnica, ma anche una questione di scelte etiche e sostenibilità per il nostro pianeta. Ma, ci chiediamo: siamo davvero pronti a fare i sacrifici necessari per raggiungere questi obiettivi?
Miglioramenti dell’efficienza nel settore aereo
Quando si parla di efficienza nel settore dell’aviazione, si fa riferimento principalmente alla quantità di carburante bruciato per trasportare passeggeri e merci. Il miglioramento dell’efficienza è fondamentale, ma spesso viene visto come una soluzione semplice per ridurre le emissioni. Eppure, i miglioramenti tecnologici nel design degli aerei e nell’ottimizzazione delle operazioni di volo possono solo portare a una riduzione limitata delle emissioni. Ad esempio, la proporzione di CO2 emessa per passeggero-km è un indicatore chiave di questa efficienza, ma non può sostituire un vero cambiamento sistemico nel modo in cui viaggiamo.
Volare elettrico e idrogeno: una speranza o un’illusione?
Il volo elettrico e quello a idrogeno sono spesso presentati come le soluzioni del futuro. Ma, come molti esperti evidenziano, ci sono enormi sfide tecniche e finanziarie da affrontare. L’energia elettrica necessaria per alimentare un aereo richiede un’infrastruttura completamente nuova e costosa. E l’idrogeno, sebbene promettente, è attualmente prodotto principalmente da fonti fossili, contraddicendo l’intero obiettivo di sostenibilità. Ricordo quando, durante un convegno, un esperto del settore affermò che l’idrogeno potrebbe essere il carburante del futuro, ma solo se riusciremo a produrlo in modo veramente sostenibile. Ecco, questo è il punto: senza un cambiamento reale e misurabile, le nostre promesse rimangono vuote.
I biocarburanti: una soluzione reale o un diversivo?
I biocarburanti per l’aviazione sono spesso descritti come “carburanti sostenibili”, ma c’è molto di più sotto la superficie. Questi carburanti sono generalmente ottenuti da biomasse, ma l’uso di terre agricole per la loro produzione può entrare in conflitto con la necessità di cibo per la popolazione mondiale. La normativa europea spinge verso l’uso di “rifiuti e residui”, ma la realtà è che molti biocarburanti sono ancora ottenuti da colture alimentari, come l’olio di palma. E chi può dimenticare il caso degli oli di frittura spacciati per rifiuti? Un inganno che, a lungo termine, non ci porterà da nessuna parte. Dunque, i biocarburanti possono ridurre le emissioni di CO2 fino all’80% rispetto ai carburanti fossili, ma a quale costo reale per l’ambiente e la società?
E-fuels e carburanti sintetici: la verità nascosta
Parliamo ora degli e-fuels, che promettono di essere la panacea per le emissioni nel settore aereo. Questi carburanti sintetici sono prodotti attraverso un processo che combina idrogeno e CO2 estratta dall’atmosfera. Ma ecco il problema: la produzione di e-fuels è estremamente energivora e richiede enormi quantità di energia rinnovabile. Se non ci sono sufficienti risorse rinnovabili disponibili, il loro utilizzo potrebbe sottrarre energia ad altri settori, creando un circolo vizioso. Inoltre, anche se teoricamente potrebbero ridurre le emissioni di CO2, non possiamo ignorare i gas serra come NOx e le scie di condensazione, che hanno un impatto climatico molto maggiore.
Il dilemma della neutralità carbonica
La corsa verso la neutralità carbonica è un obiettivo ambizioso, ma è anche una delle più grandi trappole in cui possiamo cadere. La strategia del “net zero” permette di continuare a emettere CO2, a patto che venga compensata con rimozioni equivalenti di CO2 dall’atmosfera. Ciò significa che possiamo continuare a volare e a inquinare, mentre ci rifugiamo in tecnologie di rimozione del carbonio che potrebbero non essere pronte o scalabili. In altre parole, stiamo semplicemente rimandando il problema, e tutti sappiamo che i rimandi non risolvono mai nulla.
Il futuro dell’aviazione: scelte difficili da fare
In questo contesto complesso, la strada da percorrere è chiara: è necessario ridurre il traffico aereo ora. Senza un cambiamento radicale e immediato, le emissioni continueranno a crescere. Le promesse di decarbonizzazione devono tradursi in azioni concrete e misurabili. E questo richiede un impegno collettivo, non solo da parte delle aziende aeree, ma anche da parte dei governi e dei cittadini. Perché, come si suol dire, le promesse sono belle, ma i fatti parlano più forte delle parole. La vera sostenibilità richiede coraggio e decisioni difficili.