Il paradosso della pubblica amministrazione

Oggi, mentre il sole sorge su Roma, si apre la 28esima edizione del Forum Pa, un incontro che invita a riflettere su una questione cruciale: quale tipo di Pu...

Oggi, mentre il sole sorge su Roma, si apre la 28esima edizione del Forum Pa, un incontro che invita a riflettere su una questione cruciale: quale tipo di Pubblica amministrazione è necessaria per far sì che l’Italia raggiunga, entro il 2030, i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile stabiliti dall’Onu? Questa domanda non è solo una questione tecnica; tocca le vite di ognuno di noi. La Pubblica amministrazione è il cuore pulsante della nostra società, e il suo operato, nel bene e nel male, determina il nostro vivere quotidiano. Ma come possiamo sperare di navigare verso un futuro più sostenibile senza un cambiamento profondo e significativo nel modo in cui essa opera?

Il paradosso della pubblica amministrazione

Nel contesto attuale, il settore pubblico non è solo una parte del sistema; è il più grande consumatore dell’Unione Europea, assorbendo il 14% del Pil attraverso acquisti in beni e servizi. Un potere enorme, capace di orientare i mercati e influenzare la sostenibilità economica e ambientale del nostro paese. Tuttavia, i dati rivelano un quadro preoccupante. Solo il 14,1% dei dipendenti pubblici afferma che la propria amministrazione ha introdotto i Criteri ambientali minimi nelle procedure d’acquisto. E ancora meno, il 9,3%, ha formalizzato politiche di acquisto sostenibile. Come si può spiegare un simile spreco di risorse e opportunità?

Le cause di un cambiamento bloccato

Per comprendere le ragioni di questo paradosso, dobbiamo guardare ai risultati della ricerca “Pratiche di consumo sostenibile a lavoro” condotta dal Forum Pa. La maggior parte dei dipendenti pubblici, il 67,2% del campione, attribuisce il rallentamento dell’azione amministrativa all’eccessiva produzione di norme, che genera confusione e disorientamento. Questo porta a una situazione in cui è difficile per chi lavora nella Pubblica amministrazione comprendere il vero significato e l’obiettivo del proprio lavoro.

«Dopo 28 anni di studio delle amministrazioni, ci troviamo di fronte a una Pubblica amministrazione bloccata», sottolinea il presidente del Forum Pa, Carlo Mochi Sismondi. La bulimia normativa, ossia la continua sovrapposizione di leggi e regolamenti, costringe i dipendenti pubblici a muoversi con cautela, cercando di evitare responsabilità, mentre l’innovazione viene vista come un vento passeggero, destinato a svanire con il prossimo governo. È qui che emerge il concetto di “burocrazia difensiva”, un fenomeno che ostacola il progresso e soffoca ogni tentativo di cambiamento.

La necessità di semplificazione

Questa “burocrazia difensiva” non è solo un ostacolo all’innovazione, ma rappresenta anche una barriera per il futuro del nostro paese. I professionisti dell’economia circolare evidenziano la necessità di una semplificazione normativa per dare respiro al settore. Eppure, nonostante questa consapevolezza, la strada da percorrere sembra ancora in salita. I dipendenti pubblici hanno idee chiare su come superare questo stallo: scegliere dirigenti competenti basati sul merito, ridurre le norme e investire nella digitalizzazione. Ma perché queste soluzioni non sono ancora state attuate?

Negli ultimi anni, invece di procedere verso una “grande semplificazione”, la burocrazia è aumentata. Per il 62% degli intervistati, le procedure si sono complicate ulteriormente, rendendo le riforme inefficaci. Le leggi, troppe e confuse, continuano a rappresentare il principale nemico del cambiamento, mentre il continuo mutamento delle norme e la frammentazione delle responsabilità si rivelano fattori paralizzanti. E così, in un clima di campagna elettorale permanente, questi temi restano in ombra, trascurati dai principali partiti politici.

Verso un futuro sostenibile

È evidente che il futuro della nostra Pubblica amministrazione richiede un approccio radicalmente diverso. È necessario abbandonare una cultura di paura e immobilismo, in favore di una visione audace che abbracci l’innovazione e la sostenibilità. La vera sfida non risiede solo nella creazione di nuove leggi, ma nella capacità di rendere le norme esistenti più chiare e accessibili. Solo così potremo costruire una società in grado di affrontare le sfide del futuro e raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Il cambiamento è possibile, ma richiede coraggio. Coraggio da parte di chi governa e di chi lavora nella Pubblica amministrazione, per rompere le catene della burocrazia e abbracciare un nuovo paradigma di governance. E tu, cosa faresti per contribuire a questo cambiamento? La risposta è nelle tue mani. La strada potrebbe essere lunga e tortuosa, ma insieme possiamo dare vita a una nuova era di sostenibilità e responsabilità.

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Il paradosso della pubblica amministrazione

Nel contesto attuale, il settore pubblico non è solo una parte del sistema; è il più grande consumatore dell’Unione Europea, assorbendo il 14% del Pil attraverso acquisti in beni e servizi. Un potere enorme, capace di orientare i mercati e influenzare la sostenibilità economica e ambientale del nostro paese. Tuttavia, i dati rivelano un quadro preoccupante. Solo il 14,1% dei dipendenti pubblici afferma che la propria amministrazione ha introdotto i Criteri ambientali minimi nelle procedure d’acquisto. E ancora meno, il 9,3%, ha formalizzato politiche di acquisto sostenibile. Come si può spiegare un simile spreco di risorse e opportunità?

Le cause di un cambiamento bloccato

Per comprendere le ragioni di questo paradosso, dobbiamo guardare ai risultati della ricerca “Pratiche di consumo sostenibile a lavoro” condotta dal Forum Pa. La maggior parte dei dipendenti pubblici, il 67,2% del campione, attribuisce il rallentamento dell’azione amministrativa all’eccessiva produzione di norme, che genera confusione e disorientamento. Questo porta a una situazione in cui è difficile per chi lavora nella Pubblica amministrazione comprendere il vero significato e l’obiettivo del proprio lavoro.

«Dopo 28 anni di studio delle amministrazioni, ci troviamo di fronte a una Pubblica amministrazione bloccata», sottolinea il presidente del Forum Pa, Carlo Mochi Sismondi. La bulimia normativa, ossia la continua sovrapposizione di leggi e regolamenti, costringe i dipendenti pubblici a muoversi con cautela, cercando di evitare responsabilità, mentre l’innovazione viene vista come un vento passeggero, destinato a svanire con il prossimo governo. È qui che emerge il concetto di “burocrazia difensiva”, un fenomeno che ostacola il progresso e soffoca ogni tentativo di cambiamento.

La necessità di semplificazione

Questa “burocrazia difensiva” non è solo un ostacolo all’innovazione, ma rappresenta anche una barriera per il futuro del nostro paese. I professionisti dell’economia circolare evidenziano la necessità di una semplificazione normativa per dare respiro al settore. Eppure, nonostante questa consapevolezza, la strada da percorrere sembra ancora in salita. I dipendenti pubblici hanno idee chiare su come superare questo stallo: scegliere dirigenti competenti basati sul merito, ridurre le norme e investire nella digitalizzazione. Ma perché queste soluzioni non sono ancora state attuate?

Negli ultimi anni, invece di procedere verso una “grande semplificazione”, la burocrazia è aumentata. Per il 62% degli intervistati, le procedure si sono complicate ulteriormente, rendendo le riforme inefficaci. Le leggi, troppe e confuse, continuano a rappresentare il principale nemico del cambiamento, mentre il continuo mutamento delle norme e la frammentazione delle responsabilità si rivelano fattori paralizzanti. E così, in un clima di campagna elettorale permanente, questi temi restano in ombra, trascurati dai principali partiti politici.

Verso un futuro sostenibile

È evidente che il futuro della nostra Pubblica amministrazione richiede un approccio radicalmente diverso. È necessario abbandonare una cultura di paura e immobilismo, in favore di una visione audace che abbracci l’innovazione e la sostenibilità. La vera sfida non risiede solo nella creazione di nuove leggi, ma nella capacità di rendere le norme esistenti più chiare e accessibili. Solo così potremo costruire una società in grado di affrontare le sfide del futuro e raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Il cambiamento è possibile, ma richiede coraggio. Coraggio da parte di chi governa e di chi lavora nella Pubblica amministrazione, per rompere le catene della burocrazia e abbracciare un nuovo paradigma di governance. E tu, cosa faresti per contribuire a questo cambiamento? La risposta è nelle tue mani. La strada potrebbe essere lunga e tortuosa, ma insieme possiamo dare vita a una nuova era di sostenibilità e responsabilità.
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Scritto da AiAdhubMedia

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