Il provvedimento Omnibus Stop-the-Clock e le opportunità per le imprese

Il rinvio degli obblighi di rendicontazione offre nuove chance alle imprese di ripensare le proprie strategie di sostenibilità.

Immaginate di avere un’opportunità d’oro per ripensare le vostre strategie aziendali, senza la pressione immediata degli obblighi di rendicontazione. Questo è esattamente ciò che il provvedimento “Omnibus Stop-the-Clock” della Commissione Europea offre alle aziende. Con il rinvio di due anni degli obblighi di rendicontazione previsti dalla CSRD, molte imprese possono finalmente respirare—ma a quale prezzo? Mentre alcune aziende vedono questa sospensione come un momento di pausa, altre temono che questo rallentamento possa indebolire le motivazioni per proseguire i loro percorsi ESG. Ma andiamo con ordine.

Il contesto del provvedimento

Il provvedimento “Omnibus Stop-the-Clock” è stato introdotto in risposta all’attuale contesto economico e sociale, caratterizzato da sfide senza precedenti. Per le grandi imprese con oltre 250 dipendenti e per le PMI quotate, il rinvio degli obblighi di rendicontazione è un vero e proprio un respiro d’aria fresca. Tuttavia, chi ha più di 500 dipendenti deve continuare a rendicontare come previsto. La Commissione ha anche rinviato gli obblighi di due diligence per i gruppi più grandi, permettendo a queste realtà di riorganizzarsi e rifocalizzarsi.

Ricordo quando, durante una discussione in un evento sullo sviluppo sostenibile, un imprenditore espresse la sua frustrazione per la pressione costante delle scadenze. Bene, ora ha un’opportunità di riflessione. Eppure, non tutti sono entusiasti.

Vantaggi e rischi della sospensione

Da un lato, il rinvio degli obblighi consente alle imprese di risparmiare sui costi e di concentrarsi su questioni che considerano economicamente compatibili. Ma dall’altro, si presenta un rischio: la procrastinazione potrebbe portare a costi ben più elevati quando si riprenderanno i progetti interrotti. È un po’ come quando si rimanda una visita medica… prima o poi, bisogna affrontare le conseguenze.

Il tempo guadagnato potrebbe essere utilizzato per affinare le strategie ESG, ma chi lo farà davvero? Le aziende potrebbero implementare soluzioni innovative e migliorare le loro pratiche nella gestione della supply-chain, preparandosi al contempo per gli obblighi futuri. Insomma, un’opportunità per chi è pronto a coglierla.

Le sfide delle aziende B2C e B2B

Per le aziende B2C, la pressione da parte dei consumatori è palpabile. Questi ultimi sono sempre più attenti agli indicatori ESG, indipendentemente dalle normative. Le aziende che decidono di proseguire i loro percorsi di sostenibilità, anche in assenza di obblighi, possono godere di un vantaggio reputazionale. D’altronde, chi non vorrebbe essere visto come un pioniere della sostenibilità?

Le imprese fornitrici B2B, invece, si trovano in una situazione più complessa. Anche se non sottoposte a obblighi di rendicontazione, devono allinearsi alle aspettative dei clienti, molti dei quali potrebbero essere obbligati a rendicontare dal 2028. Rispondere proattivamente ai criteri ESG non solo rafforza la loro posizione nelle filiere, ma le protegge anche dal rischio di esclusione.

Un’opportunità da non sprecare

Questi due anni di sospensione non devono essere considerati come un periodo di inattività. Al contrario, possono essere visti come una preziosa opportunità per rivedere e aggiornare i processi aziendali. La transizione digitale ed ecologica è in corso—è il momento di rimanere al passo. Le imprese che si preparano ora per i futuri obblighi normativi, anche se alleggeriti, possono trovare la loro competitività economica e reputazionale notevolmente accresciuta.

In un mondo in cui la sostenibilità è sempre più vista come un asset strategico, non possiamo permetterci di perdere tempo. La cultura aziendale deve evolversi, e le aziende devono adattarsi per prosperare in questo nuovo contesto. È un viaggio, e ogni passo conta. La domanda è: siete pronti a muovervi?

Il supporto al cambiamento

In questo panorama, le realtà come Barbieri & Associati Dottori Commercialisti e Aemilia Worknet Consulenti del Lavoro si propongono come partner strategici per le imprese, pronte ad affrontare le sfide future. Con il Festival dello Sviluppo Sostenibile 2025 all’orizzonte, l’invito è chiaro: non lasciatevi sfuggire questa occasione di crescita e innovazione. Incontriamoci a FARETE 2025, vi aspettiamo!

In fondo, come molti sanno, la vera sostenibilità non è solo un obbligo normativo ma un’opportunità di crescita. E voi, come intendete sfruttare questo tempo?

Scritto da AiAdhubMedia

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