Le nuove linee guida sul greenwashing offrono opportunità alle aziende nel 2025

Le nuove linee guida sul greenwashing offrono opportunità e sfide per le imprese.

Il 5 giugno 2025, il Bureau della Concorrenza ha pubblicato le sue linee guida finali riguardanti l’applicazione delle nuove disposizioni sul greenwashing, entrate in vigore nel giugno 2024. Questo documento rappresenta il culmine di un processo di consultazione pubblica che si è sviluppato in due fasi nel corso dell’anno passato, seguendo l’emanazione delle nuove norme. Un tema centrale di queste linee guida è la necessità per le aziende di supportare le loro dichiarazioni ambientali con prove adeguate e riconosciute a livello internazionale.

La questione del riconoscimento internazionale

Una delle sfide più significative riguarda la definizione di cosa significhi “riconosciuto”. La necessità di fornire prove adeguate per le affermazioni ambientali ha spinto il Bureau a chiarire che un metodo è considerato internazionale se è accettato in due o più nazioni. Tuttavia, non è necessario che venga riconosciuto dai governi di questi paesi. Questo ha sollevato interrogativi: se non sono i governi a dover riconoscere i metodi, chi lo fa realmente? Le linee guida finali hanno precisato che il termine “riconosciuto” si riferisce all’accettazione di un metodo come valido da parte di organismi di standardizzazione, autorità di regolamentazione o gruppi industriali.

Il ruolo del Bureau nelle azioni private

Un altro aspetto complesso delle linee guida riguarda il ruolo del Bureau nelle azioni legali private. Dal 20 giugno 2025, le aziende potranno presentare richieste direttamente al Tribunale di Concorrenza. Le linee guida chiariscono che il Bureau potrà intervenire in risposta a tali richieste, offrendo supporto riguardo alle metodologie di sostegno alle affermazioni ambientali. Questo è un passo significativo per le aziende preoccupate da eventuali reclami infondati.

Metodologie raccomandate e riconosciute

Con l’introduzione delle nuove regole, molti hanno dubitato che le metodologie suggerite dai governi canadesi potessero essere considerate riconosciute a livello internazionale. Tuttavia, le linee guida finali hanno chiarito che se un’azienda segue un metodo raccomandato da programmi governativi, è improbabile che venga perseguita per violazioni, a patto che il metodo fornisca una giustificazione adeguata per le affermazioni fatte.

Ambiguità persistenti

Nonostante i chiarimenti, molte questioni rimangono aperte. Il significato di “metodologia riconosciuta a livello internazionale” non è stato definito in modo esaustivo, lasciando alle aziende incertezze riguardo a quali norme seguire. Le frasi come “è probabile” o “non è probabile” utilizzate nelle linee guida non offrono la certezza necessaria per le imprese, che si trovano a dover navigare in acque tempestose.

Le sfide per le start-up tecnologiche

In particolare, le start-up tecnologiche si trovano in una posizione vulnerabile. Queste aziende, spesso con risorse limitate, potrebbero non avere la possibilità di rispettare standard di conformità complessi come quelli richiesti dalle grandi imprese. La mancanza di linee guida specifiche per queste realtà rischia di ostacolare l’innovazione e il progresso in settori cruciali per la sostenibilità.

Conclusioni non formali

È chiaro che, nonostante le aspettative di maggiore chiarezza, le aziende devono ora adattarsi a un quadro normativo che, sebbene in evoluzione, continua a presentare sfide. I prossimi mesi saranno decisivi per capire come le nuove regole influenzeranno il modo in cui le imprese comunicano le loro iniziative ambientali. In questo panorama, emerge la necessità di un dialogo aperto e costruttivo tra le autorità e le aziende, affinché entrambe possano lavorare verso un futuro più sostenibile e responsabile.

Scritto da AiAdhubMedia

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