Trattato sull’Alto Mare: Accordo Storico per la Salvaguardia della Biodiversità Marina

Il recente trattato internazionale per la salvaguardia dell'alto mare costituisce un'importante pietra miliare nella tutela della biodiversità marina.

Il 20 settembre 2025 rappresenta una data fondamentale per la conservazione degli oceani, grazie alla firma di 82 paesi al trattato internazionale per la protezione dell’alto mare. Questo accordo, frutto di quasi due decenni di negoziazioni, mira a tutelare le acque che si trovano al di fuori della giurisdizione nazionale, coprendo oltre il 60% degli oceani globali.

Il contesto del trattato

Il trattato, formalmente noto come Biodiversity Beyond National Jurisdiction (BBNJ), costituisce un elemento fondamentale della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, adottata nel 1982. Questo accordo ha l’obiettivo di colmare le lacune nella protezione della biodiversità marina e di implementare gli obblighi già esistenti nel documento originale. Alla luce della crescente minaccia di inquinamento e sfruttamento eccessivo delle risorse marine, il trattato si presenta come una risposta necessaria a tali sfide.

Obiettivi principali del trattato

L’obiettivo principale del trattato è garantire la conservazione e l’uso sostenibile della biodiversità marina nelle aree al di fuori delle giurisdizioni nazionali. Il trattato prevede un ambizioso piano per proteggere il 30% degli oceani entro il 2030 attraverso la creazione di una rete di aree marine protette. Attualmente, solo il 1,2% delle acque oceaniche è sotto protezione totale, evidenziando la necessità di azioni rapide e decisive.

Le sfide da affrontare

Nonostante le firme raccolte, la ratifica del trattato da parte degli Stati rappresenta ancora un processo lungo. Ogni paese dovrà seguire procedure specifiche per adottare formalmente l’accordo. Secondo le stime, potrebbero essere necessari anni prima che il trattato entri in vigore. La speranza è che l’ONU riesca a convincere gli Stati membri a procedere celermente con la ratifica.

Impatto dell’inquinamento marino

Uno degli aspetti più allarmanti riguarda l’inquinamento, in particolare quello da plastica. Attualmente, l’85% dei rifiuti marini è composto da plastica, con oltre 17 milioni di tonnellate di materiale plastico che entrano negli oceani ogni anno. La situazione è destinata a peggiorare, con proiezioni che indicano un possibile raddoppio di questi numeri entro il 2040. Il trattato si propone di affrontare questo problema, collaborando con altri accordi globali per ridurre l’inquinamento e proteggere gli ecosistemi marini.

Un futuro sostenibile per la biodiversità marina

Il trattato non solo si propone di combattere l’inquinamento, ma include anche misure per garantire la gestione sostenibile delle risorse marine. Questo approccio comprende il regolamento sull’accesso e sull’uso delle risorse genetiche marine, essenziali per diversi settori economici, tra cui quello farmaceutico e alimentare. Le parti coinvolte nell’accordo sono tenute a valutare l’impatto ambientale di qualsiasi attività prevista per le acque internazionali, seguendo il principio “chi inquina paga”.

Il valore delle aree marine protette

Le aree marine protette rivestono un ruolo fondamentale nella conservazione degli ecosistemi marini. La creazione di tali aree mira non solo a preservare la biodiversità, ma anche a ripristinare gli habitat compromessi e a garantire un uso sostenibile delle risorse marine per le generazioni future. L’adozione di queste misure rappresenta un impegno significativo verso un futuro più sostenibile per gli oceani.

Il trattato sull’alto mare

Il trattato sull’alto mare costituisce un passo importante nella lotta per la salvaguardia degli oceani e della biodiversità marina. Tuttavia, la vera sfida risiede nella capacità degli Stati di ratificare l’accordo e di implementare le sue disposizioni. L’adozione di politiche sostenibili e la protezione delle acque internazionali si rivelano essenziali per garantire un futuro sano e prospero per il pianeta.

Scritto da Marco TechExpert

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