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Il Rapporto ASviS 2025, intitolato “Pace, giustizia e diritti: pilastri della sostenibilità”, fornisce una panoramica critica sull’attuazione dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) stabiliti nell’Agenda 2030. Questo documento evidenzia la situazione attuale dell’Italia, mettendo in risalto non solo i progressi realizzati, ma anche i significativi ritardi rispetto a questi obiettivi.
Un quadro sconfortante per la sostenibilità
Nel contesto di una crisi globale, l’analisi rivela che il nostro Paese sta vivendo un momento di stagnazione, se non di regressione. Rispetto all’anno precedente, infatti, sei dei diciassette obiettivi hanno mostrato segni di deterioramento. Tra questi, le aree critiche includono la salute, l’acqua, le disuguaglianze e gli ecosistemi terrestri. Tuttavia, ci sono anche aspetti positivi, come i miglioramenti in istruzione, parità di genere e clima.
Le statistiche preoccupanti
Il report evidenzia che su 38 target definiti a livello europeo o nazionale, solamente undici sono considerati raggiungibili, mentre ventidue risultano completamente fuori portata. Questo suggerisce che l’implementazione dell’Agenda 2030 non rappresenta una priorità nelle politiche pubbliche e nelle scelte economiche.
Proposte per il futuro
Per affrontare queste sfide, il Rapporto ASviS presenta una serie di raccomandazioni mirate a realizzare un Piano di Accelerazione Trasformativa (PAT). Tra le misure proposte, emerge la necessità di costituire un’Assemblea Nazionale sul Futuro, coinvolgendo la società civile e, in particolare, i giovani. L’obiettivo è promuovere un dialogo costruttivo e lungimirante su come pianificare un futuro sostenibile.
Strategie di foresight
È fondamentale dotare la pubblica amministrazione di strumenti adeguati per valutare l’impatto delle politiche sui giovani e sulle disuguaglianze di genere. Ciò include la creazione di strutture di foresight strategico, in grado di facilitare decisioni informate e lungimiranti.
Mobilitazione della società civile
ASviS propone una roadmap per mobilitare la società civile e contrastare la sfiducia nelle istituzioni politiche. Le azioni chiave includono l’impegno per una politica di pace, il rafforzamento del multilateralismo e la promozione di investimenti in sviluppo sostenibile.
In aggiunta, è imperativo sviluppare sistemi alimentari sostenibili e migliorare la qualità della vita attraverso politiche che favoriscano il benessere. La protezione dei beni comuni ambientali deve diventare una priorità, in linea con gli impegni assunti a livello internazionale.
La dimensione globale della sostenibilità
Il Rapporto ASviS sottolinea la contraddizione tra gli impegni presi a livello multilaterale e la realtà delle politiche europee. La crescente spesa militare e il ridimensionamento delle normative ambientali evidenziano la necessità di un cambio di rotta. Il numero di conflitti armati nel mondo ha raggiunto il massimo storico dalla Seconda guerra mondiale, aggravando ulteriormente la situazione di vulnerabilità e povertà.
Verso un impegno più forte
Il direttore scientifico dell’ASviS, Enrico Giovannini, evidenzia che l’Italia deve ancora definire una strategia efficace per promuovere lo sviluppo sostenibile. L’assenza di un piano post-PNRR posiziona il Paese in una condizione di significativa fragilità. Tuttavia, esistono opportunità per tradurre gli impegni internazionali in politiche concrete, in grado di migliorare la vita delle persone.
È essenziale attivare leve trasformative che includano governance, capitale umano, finanza, cultura e partnership. Solo così sarà possibile affrontare le sei aree strategiche identificate: salute, istruzione, economia sostenibile, agricoltura, energia e tutela ambientale. Questo percorso, sebbene difficile, è necessario per garantire un futuro migliore.

