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L’Italia si trova di fronte a una realtà complessa riguardo agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delineati dall’Agenda 2030. Il decimo rapporto dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) offre una panoramica dettagliata della situazione attuale, evidenziando un trend preoccupante di regressione su diversi fronti fondamentali. La presentazione del rapporto ha avuto luogo alla Camera dei Deputati, dove esperti e rappresentanti istituzionali hanno discusso della necessità di interventi urgenti.
Una visione globale preoccupante
Il contesto internazionale è segnato da conflitti, instabilità e crescente disuguaglianza. L’Italia ha registrato un peggioramento in sei dei diciassette obiettivi analizzati. Tra questi, la lotta contro la povertà, la salvaguardia della biodiversità e la promozione della giustizia e della pace risultano i più critici. Solo sei obiettivi mostrano un lieve miglioramento, mentre la situazione rimane invariata per altri quattro, inclusi salute e benessere.
Analisi dei target specifici
Il rapporto analizza 38 target specifici e rivela che solo undici di essi sono considerati raggiungibili entro il 2030. Questo dato allarmante indica una mancanza di politiche efficaci e coordinate, essenziali per il progresso. Anche la scena europea non è da meno: l’Unione Europea ha fatto progressi solo in cinque obiettivi, mentre arretra in settori cruciali come la cooperazione internazionale.
Conflitti e spese militari in aumento
Il rapporto ASviS sottolinea un aumento drammatico dei conflitti armati a livello globale, che nel 2025 hanno raggiunto il numero record di 59. Le vittime civili sono quasi cinquantamila, con particolare attenzione alla crisi a Gaza. In questo scenario, la spesa militare globale ha toccato i 2.700 miliardi di dollari, mentre i fondi per le Nazioni Unite sono diminuiti drasticamente. È fondamentale notare che il numero di sfollati supera i 123 milioni, in gran parte a causa di guerre e cambiamenti climatici.
Le proposte dell’ASviS
Per affrontare le sfide attuali, l’ASviS suggerisce cinque leve trasformative: governance, capitale umano, finanza, cultura e partnership. Accanto a queste, ci sono sei aree strategiche prioritarie su cui concentrarsi: salute e istruzione, economia sostenibile, agricoltura resiliente, transizione energetica, rigenerazione urbana e tutela ambientale. È fondamentale introdurre misure come la Valutazione d’Impatto Generazionale e riformare il Piano Strutturale di Bilancio per garantire un futuro più sostenibile.
Riforme necessarie per un futuro sostenibile
Il rapporto riconosce l’urgenza di riformare la governance nazionale dedicata allo sviluppo sostenibile. È cruciale completare la revisione della Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile entro il 2026 e adottare il Piano per l’Accelerazione Trasformativa. Queste misure dovrebbero essere in linea con gli impegni europei e internazionali. Durante la presentazione del rapporto, esperti hanno evidenziato la necessità di una strategia post-PNRR per garantire che l’Italia non venga lasciata indietro.
Il ruolo della società civile
La partecipazione della società civile è essenziale per creare fiducia e coinvolgimento nelle politiche pubbliche. Rafforzare la democrazia e promuovere processi partecipativi è una priorità. L’ASviS sottolinea che l’Italia è l’unico grande Paese europeo senza una normativa per il voto a distanza, e questo deve essere affrontato. Una governance multilivello è necessaria per garantire che le decisioni pubbliche riflettano le esigenze di tutte le comunità.
Il decimo rapporto dell’ASviS rappresenta un’importante chiamata all’azione per l’Italia. Senza un cambiamento significativo nelle politiche e un impegno collettivo, il Paese rischia di non raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030, compromettendo il benessere delle future generazioni.

