Argomenti trattati
Dieci anni fa, il mondo si è unito per dare vita all’Agenda 2030, un piano ambizioso per il sviluppo sostenibile che mira a trasformare il nostro modo di vivere e di interagire con il pianeta. Oggi, l’Italia è chiamata a rinnovare il proprio impegno verso questi obiettivi, ma i segnali attuali non sono incoraggianti. Nonostante l’impegno dichiarato, il Paese affronta sfide significative che mettono in discussione il raggiungimento di questi traguardi.
La situazione attuale del nostro Paese
Secondo il decimo rapporto dell’ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile), l’Italia non sta rispettando i parametri stabiliti. I dati mostrano una netta regressione in sei obiettivi cruciali: sconfiggere la povertà, garantire acqua pulita e servizi igienico-sanitari, combattere le disuguaglianze, proteggere la vita sulla Terra, promuovere la pace e la giustizia e rafforzare le istituzioni. D’altra parte, solo tre obiettivi mostrano progressi significativi: istruzione, parità di genere e clima.
Il ruolo dell’Europa
A livello europeo, la situazione è simile, con quattro obiettivi che hanno subito un peggioramento. Tuttavia, ci sono anche segnali di speranza: alcuni aspetti come l’energia rinnovabile e l’innovazione nelle imprese stanno progressivamente migliorando. Questo risultato è particolarmente significativo, considerando che il 79% degli italiani ritiene che la transizione ecologica possa portare benefici non solo all’ambiente, ma anche all’economia.
Le aree critiche da affrontare
Per invertire la rotta, gli esperti suggeriscono di concentrare l’attenzione su cinque aree strategiche: salute, istruzione, economia sostenibile, agricoltura e decarbonizzazione. Un approccio olistico è fondamentale per garantire che le politiche siano efficaci e abbiano un impatto positivo sulla vita quotidiana dei cittadini.
Il bisogno di un cambiamento di paradigma
Secondo Enrico Giovannini, direttore scientifico dell’ASviS, è necessario un cambio di paradigma. Le politiche pubbliche devono passare da una logica di rendicontazione formale a una di responsabilità sostanziale, in cui il benessere economico, sociale e ambientale diventi il fulcro delle decisioni. Questo implica una revisione del Piano Strutturale di Bilancio, per orientare il Paese verso un futuro sostenibile.
Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha sottolineato che nessuno mette in discussione gli obiettivi di sostenibilità e la decarbonizzazione. È essenziale, però, che queste dichiarazioni si traducano in azioni concrete e non rimangano solo parole. Il tempo per agire è ora e ogni ritardo avrà ripercussioni devastanti per le persone e per il Pianeta.
Prospettive future
L’Italia deve affrontare una sfida cruciale. Mentre molti Paesi, anche quelli meno sviluppati, stanno investendo in energie rinnovabili e nella lotta contro la povertà, il Paese sembra rimanere indietro, abbracciando modelli di sviluppo obsoleti che alimentano disuguaglianze sociali. Per garantire un futuro migliore, è fondamentale che l’Italia si impegni a rispettare gli obiettivi dell’Agenda 2030, mettendo in atto politiche efficaci e sostenibili che possano realmente migliorare la qualità della vita dei cittadini.

