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Negli ultimi dieci anni, l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile ha rappresentato un punto di riferimento fondamentale per le politiche globali. Tuttavia, come evidenziato nel decimo Rapporto dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), molti degli obiettivi concordati continuano a essere trascurati, con conseguenze gravi per il benessere delle persone e la salute del pianeta.
La presidente dell’ASviS, Marcella Mallen, ha lanciato un appello affinché i valori di questa agenda non vengano dimenticati, sottolineando come la mancanza di una reale volontà politica abbia portato a risultati insoddisfacenti. Nonostante l’impegno di 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, la realtà è che solo il 18% dei target fissati sarà realizzabile entro il 2030.
Situazione attuale e progressi limitati
Nell’attuale contesto globale, l’Europa sta perdendo terreno in ambiti cruciali come le disuguaglianze e la protezione degli ecosistemi. L’Italia, in particolare, ha registrato dei peggioramenti in sei obiettivi fondamentali: eliminare la povertà, garantire acqua pulita e servizi igienico-sanitari, ridurre le disuguaglianze, tutelare la vita sulla Terra, promuovere pace e giustizia, e costruire istituzioni solide. La situazione è stagnante anche per altri quattro obiettivi, tra cui quelli relativi a salute, benessere e città sostenibili.
Rinascita dell’economia circolare
Un’eccezione positiva si trova nel campo dell’economia circolare, dove i progressi sono evidenti. Tuttavia, per poter raggiungere il 29% degli obiettivi stabiliti entro il 2030, è necessario un cambio di rotta radicale nella pianificazione e nelle politiche attuate dal governo italiano.
Il ruolo della politica e delle istituzioni
Per affrontare queste sfide, il direttore scientifico dell’ASviS, Enrico Giovannini, ha esortato a rivedere il Piano Strutturale di Bilancio, indicando la necessità di un impegno decisivo per garantire un futuro sostenibile al Paese. È fondamentale che le istituzioni non solo riconoscano l’importanza di questi obiettivi, ma che li integrino in un piano d’azione concreto e misurabile.
Un approccio trasformativo
ASviS ha delineato cinque leve trasformative che potrebbero portare a un miglioramento significativo: investire nella salute e nell’istruzione, promuovere un’economia inclusiva, sviluppare sistemi alimentari resilienti, garantire l’accesso universale all’energia e favorire città sostenibili. Tali interventi sono essenziali per costruire un futuro in cui i diritti delle persone e la tutela del pianeta siano al centro delle politiche pubbliche.
In questo contesto, il governo italiano ha la possibilità di implementare strategie per realizzare gli impegni presi a livello internazionale. Proposte come la Valutazione d’Impatto Generazionale (VIG), che mira a valutare gli effetti a lungo termine delle politiche pubbliche sulle giovani generazioni, rappresentano passi importanti verso un cambiamento positivo.
Prospettive future
Nonostante l’Italia si trovi di fronte a sfide significative nella realizzazione degli obiettivi dell’Agenda 2030, esistono opportunità concrete per trasformare le promesse in azioni tangibili. La chiave per il successo risiede nella capacità delle istituzioni di collaborare e di adottare un approccio sistemico e integrato, capace di affrontare le disuguaglianze e di promuovere uno sviluppo sostenibile per tutti.

