Nuove iniziative per la finanza sostenibile nel 2025

Le nuove normative sulla sostenibilità nel 2025 stanno cambiando il panorama per le aziende.

È incredibile pensare a quanto stia cambiando il mondo della finanza sostenibile. Nel 2025, ci troviamo di fronte a un panorama normativo in continua evoluzione, con iniziative che mirano a rendere le pratiche aziendali sempre più sostenibili. Le aziende devono affrontare nuove sfide, ma anche opportunità straordinarie per allinearsi agli standard internazionali di sostenibilità. Infatti, chi non si adatta rischia di rimanere indietro in un mercato che premia l’innovazione e l’etica.

Strumenti e risorse per la sostenibilità

Una delle novità più interessanti è il nuovo Roadmap Tool lanciato dall’ISSB, che offre un supporto pratico ai regolatori per l’adozione degli standard di sostenibilità. Questo strumento è progettato per aiutare le autorità a sviluppare una roadmap chiara, adattata ai contesti locali. Attraverso questo approccio, le aziende possono beneficiare di indicazioni concrete per migliorare la trasparenza e la comparabilità delle loro dichiarazioni di sostenibilità, un aspetto fondamentale per attrarre investimenti e fidelizzare i clienti.

Personalmente, ricordo quando ho iniziato a lavorare nel settore della sostenibilità: le aziende sembravano spesso confuse su come muoversi. Ora, strumenti come questo sono un vero e proprio faro di speranza. La disponibilità di materiali educativi e modelli di riferimento rappresenta un passo avanti significativo. Le aziende ora hanno la possibilità di comprendere come le loro decisioni possono influenzare le percezioni degli stakeholder, un aspetto che non possiamo più ignorare.

Le sfide della CSRD e del CSDDD

Ma non è tutto rose e fiori. La recente votazione del Parlamento europeo per ritardare elementi chiave dell’agenda di finanza sostenibile, come la CSRD e il CSDDD, ha suscitato preoccupazioni. Con l’obiettivo di semplificare i carichi di conformità, il pacchetto Omnibus potrebbe portare a un risparmio stimato di oltre 6 miliardi di euro per le aziende, ma ci si chiede: questa pausa porterà a un rallentamento nella transizione verso pratiche più sostenibili?

La questione è complessa. Molte aziende che erano già pronte a conformarsi alla CSRD hanno deciso di continuare l’allineamento volontario con l’ESRS. Questo scenario solleva interrogativi sul futuro della CSRD. Riuscirà a mantenere la sua rilevanza in un contesto normativo in evoluzione?

Il ruolo di EFRAG e delle nuove normative

Un altro attore chiave in questo panorama è l’EFRAG, che ha recentemente ricevuto l’incarico di fornire consulenza tecnica per l’adozione di atti delegati. La consultazione pubblica, chiusa il 6 maggio 2025, ha cercato feedback sulla semplificazione degli standard ESRS, un passo cruciale per ridurre il carico di reporting. Tuttavia, nonostante l’intenzione di semplificare, ci sono preoccupazioni tra i membri del SRB su come queste modifiche possano influenzare il mercato.

È una situazione intrigante. Da un lato, le aziende chiedono maggiore chiarezza e semplificazione, dall’altro ci sono timori che queste riforme possano non andare nella direzione giusta. Come molti sanno, un passo falso in questo contesto potrebbe avere conseguenze a lungo termine.

Normative globali e impatti locali

Guardando oltre i confini europei, anche in altri paesi si stanno compiendo progressi significativi. In Australia, ad esempio, è stato adottato un nuovo regime di divulgazione finanziaria climatica obbligatoria, in linea con il framework dell’ISSB. Le aspettative sono alte: le aziende più grandi dovranno iniziare a riportare le loro pratiche di sostenibilità entro il 2025, mentre altre categorie verranno incluse gradualmente. Questa strategia di implementazione graduale è fondamentale per garantire che tutti possano adattarsi senza subire un impatto eccessivo.

In India, la SEBI ha recentemente ampliato le regole di divulgazione ESG per le aziende quotate, includendo i partner chiave della catena di valore. Questo è un passo notevole verso l’allineamento con gli standard globali. Ma ci sono anche sfide: le piccole e medie imprese potrebbero faticare a rispettare queste nuove normative, il che potrebbe portare a disuguaglianze nel mercato.

Osservazioni finali sugli sviluppi futuri

In questo contesto in continua evoluzione, è fondamentale che le aziende non solo si adattino, ma che diventino anche proattive. Le normative che affrontano i rischi legati alla natura, come l’EUDR, stanno guadagnando terreno e non possiamo ignorare l’importanza di una corretta due diligence nella catena di approvvigionamento. La legge che vieta la vendita di prodotti legati alla deforestazione nell’UE è un chiaro segnale: il mercato sta cambiando e le aziende devono essere pronte a rispondere.

Le sfide sono molte, ma le opportunità lo sono altrettanto. È un momento cruciale per la sostenibilità, e spero vivamente che le aziende possano abbracciare queste trasformazioni con entusiasmo e determinazione. D’altronde, il futuro è nelle loro mani, e chi sa, magari saranno proprio loro a guidare il cambiamento verso un mondo più sostenibile.

Scritto da AiAdhubMedia

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