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Hai mai pensato a quanto possa essere determinante una polizza assicurativa in un contesto di innovazione e sostenibilità? Con il Piano Transizione 5.0, le aziende italiane si trovano di fronte a nuove opportunità, ma anche a responsabilità crescenti. La scelta tra una polizza RC di base e una polizza single project non è solo una questione di costi, ma di sicurezza e tranquillità per i tecnici certificatori, i veri protagonisti di questa rivoluzione. Quindi, che fare?
Il contesto del Piano Transizione 5.0
Il Piano Transizione 5.0, che si inserisce nel solco del precedente Piano Industria 4.0, ha lo scopo di modernizzare le imprese italiane attraverso l’innovazione tecnologica e la sostenibilità. Questo progetto offre vantaggi concreti, come crediti d’imposta, ma richiede anche certificazioni tecniche da parte di esperti del settore. Qui entra in gioco il delicato ruolo dei tecnici certificatori, che, oltre a garantire la conformità dei progetti, devono proteggersi da rischi professionali e patrimoniali. Ecco perché dotarsi di una polizza assicurativa adeguata non è solo un’opzione, ma una necessità indispensabile.
Perché scegliere una polizza single project?
Il Decreto MIMIT del 24 luglio 2024 stabilisce che il massimale della polizza RC professionale debba essere proporzionato al numero di certificazioni e alla portata dei benefici fiscali. Una polizza di base potrebbe non coprire adeguatamente i rischi associati a progetti di rilevante entità. La polizza single project, invece, offre una protezione specifica per ogni progetto, assicurando che i danni erariali siano coperti in modo mirato. Ricordo quando un tecnico, amico mio, si trovò a dover affrontare un contenzioso per un progetto di grande valore; se solo avesse avuto una polizza adeguata… avrebbe risparmiato tanti grattacapi!
I rischi della polizza RC annuale di base
Molti tecnici si domandano se sia sufficiente una polizza RC annuale di base. La risposta è complessa. Anche se le FAQ del Ministero delle Imprese affermano che non è necessaria una polizza specifica, l’esistenza di una polizza ad hoc è raccomandata per tutelarsi adeguatamente. Utilizzare una polizza di base espone a rischi reali, specialmente se il valore delle certificazioni è elevato. È un azzardo nel quale, personalmente, non mi sentirei mai di entrare. La tranquillità di una polizza mirata vale più di qualsiasi risparmio immediato.
Il ruolo della tutela legale
Oltre alla polizza RC professionale, è fortemente consigliato affiancare una polizza di tutela legale. In un contesto in cui i procedimenti legali nei confronti dei tecnici sono in crescita, avere una copertura che supporti le spese legali può rivelarsi decisivo. Alcune polizze single project, ad esempio, non coprono le spese legali per le cause davanti alla Corte dei Conti. E chi l’avrebbe mai detto? Un errore, anche in buona fede, può costare caro. La tutela legale, quindi, non è un’opzione, ma un elemento da considerare con la massima attenzione.
Il divario territoriale nella richiesta di polizze
Un aspetto interessante che ho notato ultimamente è la differenza di approccio tra Nord e Sud Italia riguardo al Piano Transizione 5.0. Sembra che nel Nord ci sia una maggiore diffusione e interesse per le polizze specifiche richieste dal Decreto MIMIT. Ho ricevuto molte richieste da professionisti del Nord, mentre dal Sud la situazione è diversa. Questo potrebbe dipendere da una minore digitalizzazione delle aziende meridionali o dalla scarsa propensione a investire in innovazione. D’altronde, come si suol dire, “chi non risica non rosica”. Ma è fondamentale continuare a promuovere informazioni e confronti per far emergere le potenzialità di questa misura.